Il contesto internazionale ed europeo
Nel 2023, il contesto industriale nel complesso ha mostrato segni di ripresa rispetto al 2022, nonostante le sfide persistenti legate a fattori globali continuano a penalizzare alcune filiere industriali europee tra cui la chimica di base.
Il mondo dei solventi, eterogeneo per definizione considerate le centinaia di molecole e loro miscele che lo rappresenta, sia per le diverse fonti di produzione che per i campi di applicazione, è estremamente trasversale e complesso.
In queste dinamiche articolate ed eterogenee in generale, nel corso del 2023, si è riscontrato un minor slancio di alcuni settori trainanti nel periodo post-Covid, come il settore chimico farmaceutico e le costruzioni.
La produzione in Italia
L’industria chimica si compone di tantissimi settori molto diversi tra loro e l’Italia è attiva in ciascuno di essi. La chimica di base produce i costituenti fondamentali della filiera per le imprese chimiche a valle ed è un settore costituito da un numero limitato di grandi produttori: ricopre circa il 40% del valore della produzione chimica in Italia.
La chimica fine e specialistica rappresenta quasi il 44% del totale, è molto articolata e fornisce a tutti gli altri settori industriali beni intermedi fortemente differenziati in grado di garantire la performance desiderata. Sono destinati al consumatore finale detergenti e cosmetici, che rappresentano circa il 17% della produzione.
La filiera del recupero dei solventi in Italia
Gli operatori attivi nel settore del riciclo dei solventi, con una capacità autorizzata complessiva superiore alle 300 kt/anno, garantiscono la gestione di oltre il 70% dei reflui a matrice solventi prodotti a livello nazionale. Dall’altro lato gli eccellenti volumi di prodotti recuperati che ne deriva (che ricordiamo essere quasi il doppio della media comunitaria dove vengono recuperati solo il 38% dei reflui generati), rappresentano una importante fonte di nuove materie prime disponibili a filiera corta e diffusa sul territorio.
Nel 2023 non disponendo di statistiche ufficiali, i principali operatori stimano complessivamente una riduzione del 4% del volume di reflui raccolti e recuperati.