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Plastica

Le filiere del riciclo in Italia

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Il contesto europeo

L’Europa, con 59 Mt nel 2022 (14% del totale), riduce ulteriormente la sua quota di produzione globale di materie plastiche, scesa tra il 2006 e il 2022 dal 22% al 14%. Il primo produttore mondiale rimane la Cina, con il 32% della quota totale (128 Mt). La produzione europea di plastica circolare ha raggiunto nel 2022 le 11,7 Mt, pari al 19,7% della produzione totale.

Nel 2022, gli imballaggi (39%) e le applicazioni per l’edilizia e le costruzioni (22,9%) rappresentavano di gran lunga i maggiori mercati finali per le materie plastiche nell’UE27+3. Il terzo mercato di utilizzo finale è il settore automobilistico (8,3%).

Il riciclo dei rifiuti di imballaggio in plastica in Europa

L’UE27 si trova ancora lontana dal raggiungere gli obiettivi di riciclaggio fissati per il 2025, solo il 40,7% dei rifiuti di imballaggio in plastica vengono avviati a riciclo.

Tra i paesi analizzati la Francia risulta essere quello più indietro, infatti ricicla appena il 25,2% del totale, mentre la Germania (51,1%) è l’unico a raggiungere e superare il target fissato al 50% entro il 2025.

I numeri della filiera in Italia

105.500

Addetti

4.850

Aziende trasformatrici

17,8 mld €

Fatturato

5,03 Mt

Polimeri vergini

1,34 Mt

Polimeri riciclati

La filiera del recupero degli imballaggi in plastica in Italia

In Italia la gestione dei rifiuti degli imballaggi in plastica è garantita da COREPLA, Consorzio nazionale per la raccolta, il riciclo e il recupero degli imballaggi in plastica, a cui partecipa l’intera filiera industriale: produttori e trasformatori di materie plastiche per la fabbricazione di imballaggi, imprese utilizzatrici e recuperatori/riciclatori di rifiuti di imballaggi in plastica. Il Consorzio assicura il ritiro nel 92% dei comuni italiani, garantendo l’avvio a riciclo e recupero del materiale raccolto.

Sono operativi inoltre quattro Consorzi autonomi per la valorizzazione a riciclo di specifiche tipologie di imballaggi in plastica: ALIPLAST, CONIP, CORIPET ed ERION Packaging.

Il riciclo dei rifiuti di imballaggio in plastica

Per la filiera degli imballaggi in plastica il primo nuovo obiettivo di riciclo da raggiungersi nel 2025 è fissato al 50%, mentre il nuovo metodo di calcolo è stato applicato già a partire dalla rendicontazione relativa all’anno solare 2020. Lo spostamento del punto di calcolo dell’obiettivo di riciclo a valle del precedente, all’interno e non più all’ingresso dell’impianto di riciclo, rende il raggiungimento dei nuovi obiettivi ancora più sfidante.

Nel 2023 la filiera della plastica ha registrato un leggero incremento delle quantità a riciclo effettivo del +1,4% rispetto al 2022, portando il tasso di riciclo al 48% dell’immesso al consumo, per un totale di oltre 1,1 Mt avviate a riciclo.

Gli impianti di trattamento e riciclo

L’attività di ricerca Plastic Consult ha permesso di stimare, nel corso degli anni, la presenza nel comparto di oltre 355 aziende, di cui 230 produttori di mps (materie prime seconde), comprendendo anche le attività connesse al riciclo pre-consumo (scarti industriali).

Secondo un’indagine Assorimap sono circa 75 le aziende attive nel riciclo meccanico delle plastiche post-consumo, per un totale di 84 impianti dislocati sul territorio nazionale.

Il recupero energetico dei rifiuti di imballaggio in plastica

Il totale gestito da COREPLA nel 2023 è stato pari a 516 kt di cui 513 kt avviate a recupero energetico. La quota di PLASMIX destinata a recupero presso le cementerie è stata del 90,1%.

Nello specifico, il 41,8% (+2,6% rispetto al 2022) è stato recuperato presso le cementerie nazionali mentre il rimanente 48,4% (+0,8% rispetto al 2022) è stato utilizzato presso le cementerie estere. La quota restante, pari al 9,8% è stata recuperata presso i termovalorizzatori.

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